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Channel: Commenti a: TOPOLINO COMPIE SESSANT’ANNI
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Di: Simonetta Santamaria

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Topolino ha rappresentato, come per molti della mia generazione, una pietra miliare della ns formazione cultural-letteraria; e non mi si offendano i letterati ma io i fumetti li considero un vero e proprio genere, tutt’altro che sub. Come Evento e Zauberei, anch’io in realtà pendevo più per Paperino e l’universo Paperopoli (ricordo ancora in omaggio il deposito di Paperone, un salvadanaio di cartone, e il primo fortunato cent. E le sua avventure nel Klondike… che ci sono poi andata apposta, nel Klondike, a vedere dove Paperone cercava l’oro…)
Topolino mi faceva impazzire soprattutto quando, con l’aiuto del commissario Basettoni, dava la caccia a Macchianera. La mia preferita era però, e resta, Amelia, la fattucchiera che ammalia, così, tanto per inciso.
Ho sempre letto tantissimo, e le pile di Topolino facevano da spalla ai libri di Salgari, Poe, De Amicis e Molnar. Dopo Topolino (ma senza abbandonarlo) è venuta l’era di Tex Willer e Diabolik, i fumetti della Marvel e quelli dell’Intrepido e del Monello, e poi Dylan Dog.
Ma quando noi eravamo bambini non avevamo certo la scelta ricreativa che hanno oggi i ns ragazzi, e la lettura era l’unica via di fuga, prendere o lasciare. Oggi che il libro è lo zoccolo duro per molti adolescenti (e spesso non per colpa loro ma per precoci quanto fuori luogo imposizioni) il fumetto potrebbe rappresentare un validissimo veicolo di apprendimento, si pensi anche ai ragazzi con il sostegno scolastico.
Ora il fumetto è e può essere un fantastico mix di letteratura e arte: le illustrazioni diventano via via sempre più complesse, vere opere di talento.
Auguri dunque a Topolino, progenitore di tutti i geniali fumetti di oggi… e auguri anche a Letteratitudine!
:)


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